La presenza della tecnologia Dallara alle Paralimpiadi di Parigi non riguarderà soltanto la Z Bike che guiderà Giulia Ruffato. C’è un’altra storia che parte da lontano e arriva fino al primo incontro tra l’azienda di Varano de Melegari e lo sport paralimpico. Un connubio che, come risaputo, nasce dalla passione e dal talento di Alex Zanardi. Quando il campionissimo bolognese ha cominciato a gareggiare nel paraciclismo ha pensato subito di coinvolgere Dallara, partner con cui ha condiviso tanti successi nel motorsport. È nata così l’handbike sulla quale Alex ha trionfato per la prima volta alle Paralimpiadi di Londra 2012. Un successo replicato quattro anni dopo a Rio De Janeiro.
Poco dopo quel trionfo Zanardi ha proposto a Dallara di aprire le porte della propria tecnologia anche alle altre categorie del paraciclismo. È da questa idea che è nata Z Bike, l’handbike costruita per gli atleti che guidano in posizione sdraiata. Allo stesso tempo, la bicicletta di Alex, quella con la guida da inginocchiati, non è finita in un cassetto. A raccoglierne l’eredità è stata Ana Maria Vitelaru. La paraciclista emiliana ha cominciato il suo percorso proprio al fianco di Zanardi che ne ha individuato subito il talento. È cresciuta con i suoi consigli e i suoi incoraggiamenti, grazie ai quali ha iniziato a raccogliere i primi successi. Un’ascesa che l’ha portata a vincere titoli mondiali ed europei, a partecipare alle Paralimpiadi di Tokyo e a guadagnare la qualificazione anche per i prossimi Giochi di Parigi. In Francia Ana guiderà proprio l’handbike che Zanardi fece volare sulle strade di Londra, con quale naturale adattamento e con l’obiettivo di riportarla sul podio olimpico a 12 anni di distanza dalla prima volta.