C’è una ragazza di nome Giulia Ruffato. Vive tra Padova e Venezia. È allegra, dinamica, ama lo sport, fa la fisioterapista, recita in una compagnia teatrale e segue lezioni di ballo latino-americano. Ha 26 anni quando un malore improvviso al termine di una serata in piscina con gli amici fa calare il buio sulla sua vita. Un’ischemia improvvisa al midollo le toglie l’uso delle gambe. È circondata dall’affetto di amici e familiari, un sostegno fondamentale per provare a ripartire, al quale si aggiunge una spinta inaspettata. È ancora ricoverata in ospedale quando riceve una mail di incoraggiamento di Alex Zanardi. Sembra uno scherzo, ma dopo qualche giorno alla mail fa seguito una telefonata. È tutto vero, ad Alex bastano poche e incisive parole per convincere Giulia a ripartire attraverso lo sport.
Ma la strada non è mai stata in discesa. Ci sono sempre buche e ostacoli lungo il percorso. L’innamoramento di Giulia con il paraciclismo non è immediato ma lentamente cresce. Fino al 2018, quando decide che è ora di fare sul serio e provarci davvero. Viene reclutata da Obiettivo3, intensifica gli allenamenti e comincia a raccogliere i primi successi nazionali. Una nuova svolta arriva pochi anni dopo. Giulia è già una paraciclista affermata nel giro della Nazionale. Il suo legame con Zanardi è sempre più forte e basta questo a convincerla a cambiare mezzo e affidarsi a Z Bike, l’handbike costruita da Dallara su spinta tecnica ed emotiva dello stesso Alex. In sella a Z Bike Giulia conquista varie medaglie nelle prove di Coppa del mondo, fino all’apoteosi della vittoria ai Campionati Europei nel 2023. Con il titolo continentale in tasca, l’anno dopo arriva una nuova e grande soddisfazione. Giulia Ruffato viene convocata dalla Nazionale per le Paralimpiadi di Parigi, preparandosi a diventare la prima atleta di sempre a gareggiare ai Giochi con la Z Bike.